Cernobbio (CO) - sab 12 giugno 2010 |
comunicato stampa | |
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Cernobbio (CO) - sab 12 giugno 2010 |
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Inizio: | giovedì 10 giugno 2010 alle ore 10.30 |
Fine: | domenica 13 giugno 2010 alle ore 22.30 |
Luogo: | VILLA ERBA - Largo Luchino Visconti 4 |
Nasce una forte sinergia tra Cernobbio e la Fondazione per la ricerca scientifica sulla fibrosi cistica: la Sindachessa Simona Saladini e la Giunta intendono, infatti, sostenere una raccolta fondi per sconfiggere quella che è la prima malattia genetica grave in Italia con oltre cinquemila malati e quasi tre milioni di portatori sani che possono trasmettere il gene mutato ai propri figli. Per raccogliere fondi il Comune lariano ha deciso di organizzare due iniziative tra giugno e luglio: 'Mangia le prugne – Artisti uniti per un progetto', una mostra promossa dalla delegazione di Como della Fondazione e che si terrà a Villa Erba dal 10 al 13 giugno; il Festival Città di Cernobbio organizzato dal Comune dal 18 al 30 luglio in Riva. "Grazie al suo straordinario patrimonio culturale e paesaggistico, Cernobbio è un centro di fama mondiale per turismo e business perché ha saputo conciliare la sua secolare vocazione all'ospitalità con la qualità dell'offerta attrattiva e la modernità dei servizi – dice la Prima cittadina –. La Fondazione è l'unica onlus in Italia che promuove e finanzia progetti avanzati di ricerca per migliorare la durata e la qualità di vita dei pazienti con fibrosi cistica e abbiamo deciso quindi di iniziare insieme questo cammino perché attraverso valori culturali e sociali possiamo perseguire una grande finalità: combattere la malattia e promuovere la cultura del bene comune".
Alla mostra 'Mangia le prugne' parteciperanno partecipano oltre 400 artisti contemporanei, pittori, fotografi e illustratori, che hanno aderito alla raccolta fondi donando un'opera inedita che sarà esposta al polo fieristico ,mentre il 12 quelli ritenuti più significativi saranno portati in Villa Antica e battuti all'asta.
Battitore d'asta sarà Roberto Milani, gallerista molto conosciuto nell'ambito artistico nazionale. Collaboratore, il critico d'arte comasco Luigi Cavadini. Sono previsti anche eventi collaterali che vedranno con personaggi del jet-set, sport, industria, politica, spettacolo
"Un grazie particolare alla Sindachessa Simona Saladini –per questa preziosa alleanza che ci permette non solo di far conoscere nella nostra provincia questa grave malattia, purtroppo ancora sconosciuta alla maggioranza della gente, ma anche di dare un concreto contributo alla ricerca perché un giorno, speriamo il più vicino possibile, sia realizzato il sogno di guarire di migliaia di bambini e giovani" dice Tina Mallia, responsabile della Delegazione Ffc di Como.
La Fondazione, costituita a Verona nel gennaio 1997, ha finanziato finora 140 progetti di ricerca che hanno coinvolto oltre 400 ricercatori italiani di 120 laboratori e gruppi di ricerca. Ogni anno è emanato un bando di concorso pubblico che consente di selezionare i migliori progetti di ricerca attraverso una rigorosa valutazione da parte di un Comitato Scientifico e di 150 esperti internazionali. Il Presidente della Fondazione è Vittoriano Faganelli, il Direttore Scientifico è il Prof. Gianni Mastella. Matteo Marzotto è cofondatore, Vicepresidente e testimonial.
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Inizio: | venerdì 28 maggio 2010 alle ore 9.00 |
Fine: | domenica 26 settembre 2010 alle ore 17.00 |
Luogo: | Italia, sala riunioni del Castello Carlo V di Lecce |
Inizio: | mercoledì 5 maggio 2010 alle ore 10.30 |
Fine: | giovedì 17 giugno 2010 alle ore 18.30 |
Luogo: | Italia |
Inizio: | sabato 22 maggio 2010 alle ore 18.30 |
Fine: | lunedì 28 giugno 2010 alle ore 19.00 |
Luogo: | HOTEL DELLA REGIONE, V.le ELVEZIA, 4 - MONZA |
Tipo: | |
Inizio: | sabato 7 agosto 2010 alle ore 21.00 |
Fine: | domenica 22 agosto 2010 alle ore 0.00 |
Luogo: | Pineta di Ardenza- Livorno |
Spazio Villa Erba Largo Luchino Visconti, 4 - 22012 Cernobbio (CO) Telefono: +39 02 4997.7134 - Fax: +39 02 4801.0265 Email: info@fieramilanocongressi.it
23/03/2010 - Quando e come le è venuta l'idea di realizzare un libro sulle gallerie di Milano?
"L'idea del libro nasce da un colloquio con il direttore editoriale della casa editrice Hoepli, Marco Sbrozi, che ha creduto in questo progetto, ma naturalmente vi sono più origini. Quella più remota si trova nel punto di congiunzione tra la presenza della Galleria Vittorio Emanuele nei miei ricordi d'infanzia e la scoperta 30 anni fa dei 'passages' di Parigi. Devo anche ricordare che il libro è stato in qualche modo preceduto da un video molto amatoriale dedicato alle gallerie di Milano che ho girato insieme all'amico Mauro Colella, nel 2003."
Quante sono le gallerie della città?
"Io ne ho contate 41, cui andrebbero aggiunte le 2 gallerie demolite negli anni '30. Senza considerare le gallerie sotterranee come l'ex Cobianchi, la galleria del Sagrato e la Civica Galleria Sotterranea."
Qual è la più antica e a che anno risale?
"La più antica attualmente è la Galleria Vittorio Emanuele II, inaugurata nel 1867, ma la prima apparsa in città fu la Galleria De Cristoforis, inaugurata nel settembre del 1832 e demolita nel 1935, che si trovava grosso modo dove oggi sorge la Galleria del Toro."
E la più recente? "
Escludendo il Passaggio Turati-Manin coperto nel 2008, le più recenti sono la Galleria Ciro Fontana, tra via San Raffaele e Santa Radegonda, e la Galleria della Rinascente, tra via Agnello e Santa Radegonda. Ma sono entrambe gallerie atipiche rispetto alla tradizione milanese delle gallerie commerciali coperte."
In realtà le prime 'gallerie' sorgono in Francia, nei giardini del Palais Royal di Parigi
"Le prime gallerie europee furono le Galeries des Bois, del 1786, nate da una speculazione immobiliare di Filippo Egalité all'interno dei giardini del Palais Royal. Ma il primo con copertura completamente a vetri fu il passage Feydeau del 1798. Nell'arco di pochi anni ne furono realizzati a decine, a Parigi, a Londra e poi via via in molte altre città. La prima città in territorio italiano fu Milano, con la Galleria De Cristoforis inaugurata nel 1832."
C'è chi le accomuna ai souk e ai bazar orientali. Cosa c'è di vero in quest'affermazione?
"Diciamo che si sente che c'è una relazione. Hanno quasi un'aria di famiglia. Seppure strutturati in modo diverso assolvono analoghe funzioni, e si tende a considerare determinante per le gallerie l'influsso dei racconti dei viaggiatori europei di ritorno dal mondo arabo. Al di là di questo, vi sono notevoli differenze. L'estensione, ad esempio, e la concentrazione delle attività. Il souk arabo è un dedalo di percorsi estesi a volte quanto un quartiere, e ogni ramo è dedicato a una particolare tipologia di attività, un po' come accadeva nelle nostre città medievali (si pensi alle vie Spadari, Speronari, Orefici, Armorari). Le gallerie europee ospitano al loro apparire negozi di lusso con una grande varietà merceologica. Scendendo poi nei dettagli si potrebbero notare altre differenze, non solo architettoniche."
Ci può fare il nome di qualche architetto milanese che, più degli altri, ha contribuito alla realizzazione delle gallerie?
"Sono numerosi, naturalmente. Potrei dirle Andrea Pizzala perché, con la Galleria De Cristoforis del 1832, fu il primo in Italia. Nel dopoguerra, come non ricordare Luigi Mattioni che realizzò 4 gallerie, Ponti e Caccia Dominioni con 3 ciascuno, Lancia con 2. Ma forse il più importante è Giuseppe Mengoni da Fontanelice, che con la galleria Vittorio Emanuele II ha creato la galleria più nota al mondo e ha dato impulso alla costruzione di tutte le gallerie monumentali italiane."
Qual è la galleria preferita da Riccardo Di Vincenzo?
"Escludendo la Galleria Vittorio Emanuele II? Un tempo, quando era più facilmente transitabile, le avrei detto la Galleria Meravigli perché meglio rispecchiava il mio immaginario di flâneur, oggi le direi la Galleria Mazzini, dove Salvatore Quasimodo dava appuntamento a Maria Cumani."
Cosa sappiamo del Coperto dei Figini, portico risalente al 1476, abbattuto nel 1866 per far spazio alla Galleria Vittorio Emanuele II?
"Sappiamo che fu l'ultimo nato tra i 60 coperti che vi erano nella Milano medievale. Fu ritenuto così importante che, quando nei secoli seguenti si demolirono i coperti, fu l'unico risparmiato. Nel 1866 era il solo rimasto. Delio Tessa lo preferiva alla Galleria e molti si sono chiesti se non ci fosse modo di salvarlo."
E dell'isolato del Rebecchino?
"L'isolato del Rebecchino aveva un'architettura meno nobile rispetto al Coperto dei Figini. Con i suoi negozi e i suoi caffè, a volte equivoci, era l'anima popolare di piazza Duomo. Anche la sua demolizione era prevista, ma per anni ci si oppose con cavilli di ogni genere, finché nel 1875, in occasione della visita del re Vittorio Emanuele II e del kaiser Guglielmo, fu demolito in 6 giorni, con un esercito di operai e un costo spropositato. Per riempire provvisoriamente lo spazio vuoto si creò una gigantesca aiuola."
È vero che per un breve periodo la più importante galleria di Milano si chiamò "Grand'Italia"?
"Non che io sappia. 'Grand'Italia' fu il nome di un importante caffè della Galleria. Era sorto nel 1872 come caffè 'Gnocchi' (da non confondere con quello che si trovava nella Galleria De Cristoforis), poi dal 1888 si chiamò Gambrinus, il re tedesco della birra. Nel 1915, quando l'Italia entrò in guerra, per motivi di patriottismo divenne Grand'Italia. Si trovava là dove ora ci sono la libreria Rizzoli e lo Urban center ed era famoso perché vi suonava un'orchestrina di dame viennesi. Fu il primo caffè della Galleria illuminato elettricamente, ma con scarso successo perché la carnagione delle signore vi risultava troppo pallida."
Furono, però, 176 i progetti per la sua realizzazione?
"Sì, i progetti del primo concorso, esposti a Brera, furono 176. Ma da qualche parte, se la memoria non mi inganna, ho letto che alcuni furono scartati in precedenza."
Lo illustra molto bene il quadro di Boccioni "Rissa in Galleria" del 1910
Ci può ricordare qualche evento storico che si è consumato sotto le vetrate del più famoso 'passage' milanese?
"Gli eventi sono così numerosi che per me è difficile scegliere. Posso dirle che 10 giorni dopo l'inaugurazione del 1867, ci fu la prima manifestazione politica determinata dall'arresto di Garibaldi. Consideri che le vetrine dei caffè della Galleria furono rotte 87 volte in 40 anni. A proposito del 'Rissa in Galleria', molti tendono a immaginare che la scena raffigurata avvenga nell'Ottagono. È un errore comune. In realtà quello è l'ingresso della Galleria, sotto i portici settentrionali e l'insegna Caffè è del Campari (quello dove ora c'è l'Autogrill, non il Camparino). Ho avuto l'occasione di dimostrarlo nel mio libro sui caffè di Milano."
Ci dice qualcosa della misteriosa Galleria Volpi?
"Innanzitutto cominciamo dal nome. Alla fine ho scelto di chiamarla Volpi Bassani, dal nome del committente, ma un documento tecnico degli anni '20 la chiama Volpi, mentre Ferdinando Reggiori, in un libro la chiama Galleria Visconti. Collegava la scomparsa via Visconti con via Rastrelli. Era stata progettata da Verganti e Brusconi, nel 1907. Scomparve definitivamente con i lavori di ampliamento dell'albergo Plaza in piazza Diaz. La parte di via Rastrelli divenne una sorta di atrio che conduceva all'ingresso dell'albergo. Oggi, dopo le varie ristrutturazioni, quella sorta di atrio è stato inglobato nella hall dell'albergo, con 4 colonne della vecchia galleria ancora riconoscibili."
Fra le gallerie meno note qual è quella che meriterebbe più considerazione?
"Tenuto conto dei suoi trascorsi di galleria della musica e dei cinema (ve n'erano 4), direi la Galleria del Corso, vittima di una deprecabile fase di decadenza. Meriterebbe sicuramente più attenzione."
Infine ci piacerebbe sapere quali figure storiche hanno vissuto in prima persona le gallerie della città. Mi viene in mente una novella di Verga ambientata proprio in Galleria Vittorio Emanuele
"Diciamo che la vita nelle gallerie milanesi, storicamente si concentra nella Galleria De Cristoforis e nella Vittorio Emanuele. Nella prima, che per oltre 20 anni fu ammirata come il tempio della moda e del lusso, si tenevano feste con 6.000 invitati, compreso l'arciduca Ranieri; vi si radunavano gli Scapigliati, vi erano numerose librerie tra cui la Hoepli e negozi di geodesia e di giocattoli che Alberto Vigevani ha descritto molto bene. Dopo il 1867, il 'belmondo' si trasferì nella Galleria Vittorio Emanuele: dal re, presente sia alla posa della prima pietra che all'inaugurazione, a Giuseppe Verdi, da Felice Cavallotti, che sui tavolini di un caffè scrisse gli ultimi versi prima del duello fatale, a Cesare Battisti, che infuocava gli animi di Boccioni e Carrà. Tra gli scrittori ricordo Hemingway, Kafka, Hesse, Twain che avrebbe voluto vivere per sempre lì Savinio e Marotta, autore di un delizioso racconto intitolato 'Mal di galleria'. Come è immaginabile, il censimento di tutti i grandi personaggi è impossibile, e in realtà sarei tentato di dirle che tutti i cittadini hanno vissuto in prima persona le gallerie della città, dal più celebre al più umile. Dalle prostitute di cui narrano Verga e Capuana, ai mendicanti che cercavano di trascorrervi la notte, approfittando della benevola distrazione dei guardiani, fino ai regnanti che sorseggiavano l'aperitivo in galleria."
23/03/2010, Autore: Gigro
30/03/2010 - Grande successo di pubblico per la 15° edizione di MiArt, la Fiera internazionale di Arte moderna e contemporanea che ha chiuso i battenti ieri presso la Fiera MilanoCity.
La manifestazione ha sicuramente raggiunto gli obbiettivi primari che si era posta, primo fra tutti l'altissimo livello qualitativo.
In esposizione, infatti, opere importantissime dell'arte italiana e internazionale dai primi del Novecento fino ai nostri giorni, con artisti quali Campigli, Warhol, Boetti, Chagall, Balla, Picasso e molti altri.
Circa 37.000 i visitatori che hanno partecipato alla 4 giorni di arte, manifestando una significativa propensione all'acquisto delle opere anche come forma di investimento.
Intenso il programma che ha animato la fiera, con incontri, convegni e tavole rotonde. Particolamente interessanti gli approfondimenti di temi specifici che sono stati proposti nelle varie giornate: dai collezionisti alle istituzioni di arte più prestigiose, dal binomio tra arte e moda al ruolo delle istituzioni per concludere con il contributo delle donne nel settore artistico.
Nell'ambito della manifestazione, il Premio Rotary Club Milano Brera, istituito per riconoscere la migliore opera tra i giovani artisti presentati dalle gallerie, ha visto vincitori Michele Guido e Claude Collins, ai quali è andato il premio acquisto di 8.000 euro.
Segnaliamo inoltre che l'associazione "Amici di Miart", che promuove l'arte contemporanea acquistando opere da esporre nei luoghi pubblici di Milano, ha comprato nell'occasione 12 opere, per un totale di oltre 200.000 euro.
L'appuntamento per tutti gli appassionati è per il prossimo anno con una nuova edizione di Miart che si terrà dall'8 all'11 aprile 2011, sempre presso la Fiera MilanoCity.
Mostra di Pittura "The nature of beauty in art" Paola Elsa Tagliabue PROROGATA fino al 25 aprile 2010.
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arte contemporanea/evento | |
(con)TEMPORARYART vernissage 22 marzo | ore 18-22 | 23-30 marzo | ore 16-20 | superstudio più e dintorni | milano |
Verranno selezionati n°6 artisti che parteciperanno alla premiazione finale della 9° Edizione
TROFEO BA-ROCCO
PREMI :
IL VINCITORE ASSOLUTO SARA' PREMIATO CON IL TROFEO BA-ROCCO
IL PRIMO CLASSIFICATO (per ciascuna categoria)- COPPA
IL SECONDO CLASSIFICATO (per ciascuna categoria)- COPPA
IL TERZO CLASSIFICATO (per ciascuna categoria) - TARGA
GLI ARTISTI VINCITORI SARANNO ULTERIORMENTE PREMIATI CON UNA MOSTRA COLLETTIVA CHE SI TERRA' PRESSO LA SEDE DELL'ASS.NE CULT.LE ARTE BA-ROCCO IN VIA CASCINA BAROCCO 10 MILANO CON DUE OPERE CAD.
.Eventuali altri riconoscimenti speciali potranno essere assegnati durante la manifestazione di premiazione ( es. premio della critica , premio per l'originalità ecc…..) in ogni caso , ogni singolo artista riceverà un diploma di partecipazione personalizzato. I concorrenti sono invitati a presenziare alla cerimonia di premiazione, rimanendo tutte le spese a loro carico.
Il ritiro delle opere dovrà essere effettuato al termine della manifestazione .le opere non ritirate entro 60giorni dalla data della proclamazione dei vincitori,si intenderanno donate all'associazione che donerà in mostre in benificenza e pertanto non potranno essere reclamate. Il comitato organizzatore del concorso si riserva la facoltà di apportare eventuali modifiche ai premi e al regolamento senza dare alcuna comunicazione. L'adesione al " TROFEO "implica l'accettazione piena e incondizionata di tutte le norme del presente regolamento.
Sarebbe gradita la sottoscrizione della tessera annuale dell'Associazione
ESPOSIZIONE OPERE E PREMIAZIONE:
Tutte le opere in concorso saranno esposte per la vista del pubblico dal 10 maggio al 17 maggio 2010 presso la sala degli OLIVETANI della Cascina Monastero, sede del Consiglio di zona 7 –via Anselmo da Baggio,55 –Milano.
Nella stessa sede del C.D.Z. 7 , SABATO 15 Maggio 2010 alle ore 17.00 si svolgerà la cerimonia di PREMIAZIONE dei Vincitori e la consegna degli attestati personalizzati a tutti i partecipanti.
LA MANIFESTAZIONE SARA' PUBBLICIZZATA SU STAMPA-INVITI-MANIFESTI E TUTTI I MEZZI PUBBLICITARI VARI CONSENTITI DALLA LEGGE IN VIGORE PER LA SUA MIGLIORE RIUSCITA ED INSERITA SUL SITO INTERNET
CON L'ELENCO DEI PARTECIPANTI .
CURATORI DELLA MANIFESTAZIONE:PRES. ROCCO BASCIANO § SIG.RA MARIA GRAZIA BELLONI
INFORMAZIONI TELEFAX SEGR.02-4564212 CELL.339-2257561 E- MAIL: info@ba-rocco.it
MEZZI DÌ TRAPORTI:METRO LINEA ROSSA CAPOLINEA BISCEGLIE SUPERFICIE AUTOBUS 63 DIREZIONE OLMI FERMATA SELLA NUOVA
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PER ACCETTAZIONE REGOLAMENTO:
SCHEDA DÌ ADESIONE DA COMPILARE E FIRMARE
NOME......................... ................................................................COGNOME..........................................................................................
VIA.......................................................................................CAP.................CITTA'..........................e-mail.........................................
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