Riconoscimento ricevuto:
Titre Honorifique "Acadèmique d'Honneur"
- Stile-Forma-Colore -
Gran Prix International "Francesco Mazzola" detto "Il Parmigianino"
- Premiazione:
Firenze, Sabato 25 giugno 2011 ore 11:00
Svelata l'identità della Gioconda: sarebbe un allievo di Leonardo nato in Brianza |
Scritto da Riccardo Rosa | ||
Martedì 07 Giugno 2011 | ||
Tags: Vimercate e dintorni Altro che Gioconda, il quadro più famoso del mondo sarebbe in realtà un Giocondo, per di più brianzolo, vale a dire Gian Giacomo Caprotti da Oreno, soprannominato Salaì, diavoletto, che di Leonardo fu allievo e forse anche amante. La tesi è sostenuta da molti studiosi di caratura internazionale che nel corso degli anni hanno corroborato questa ipotesi con diverse prove. Ma quella che potrebbe rivelarsi come decisiva è stata scoperta per caso da Renato Ornaghi, appassionato di storia locale, padre del Cammino di Sant'Agostino, che sullo sfondo della tela ha notato un piccolo diavoletto. Un Salaì, appunto. Gian Giacomo Caprotti, brianzolo doc di Oreno, a 10 anni entrò nella bottega di Leonardo sistemata in Corte Vecchia a Milano, di fronte al Duomo e accanto all'Arengario, il 22 luglio del 1490. Nel giro di poco divenne uno dei suoi allievi prediletti e sovente venne utilizzato anche come modello. Caprotti era una vera peste, un pierino, e per questo il genio toscano lo ribattezzò Salaì, derivato dall'arabo salah. Caprotti era molto bello, coi capelli ricci, e oltre a fare da modello, lui stesso si cimentò come pittore dimostrando una certa abilità. Dopo la morte di Leonardo, fra i beni posseduti dal Salaì figuravano quadri denominati la Leda, il San Gerolamo, Sant'Anna, il San Giovanni Battista e, appunto, la Gioconda. Il dipinto del Salaì più chiacchierato è sicuramente la Monna Vanna o Gioconda nuda, dove è riconoscibile la mano di Leonardo, che dovrebbe aver eseguito personalmente il motivo della spalliera vegetale contro la quale si pone la statuaria figura senza veli. È sicuramente un dipinto ambiguo, per alcuni versi difficile, forse un gioco del Caprotti che si divertì a dipingere una versione androgina della Gioconda, per realizzare la quale secondo molti Leonardo sfruttò la bellezza del Caprotti. La versione tradizionale dice che la Gioconda sarebbe Lisa Gherardini, cioè «Monna» Lisa (un diminutivo di "Madonna" che oggi avrebbe lo stesso significato di "Signora"), moglie di Francesco del Giocondo (quindi la "Gioconda"). Tuttavia, recenti analisi digitali avrebbero fatto scoprire due lettere negli occhi della Monna Lisa: una S, perfettamente coincidente con la grafia del pittore, nell'occhio sinistro del celebre dipinto (destro per chi guarda) e una L nel destro: S per Salaì e L per Leonardo. Ma la prova forse decisiva, trovata da Ornaghi mentre navigava in internet su di un sito di ufologia sta proprio nel dipinto. In alto a sinistra, ben nascosto ma chiaro a vedersi con un minimo di attenzione, ci sta proprio un diavoletto, un Salaì. Come a dire: la donna qui di fianco sono io. Le foto visibili nel link a piè pagina: |
Milano - dall' 11 al 22 maggio 2011 |
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Paola Elsa Tagliabue, mostra in corso:
collettiva micro² - mostra itinerante in gallerie e spazi espositivi milanesi di opere di piccolo formato che vede la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo - che vedrà presso la galleria Zamenhof la prossima tappa espositiva mercoledì 11.05.2011
Apertura: da mercoledì a sabato h 11-13 e 14-18. Domenica h 14-18.
Ingresso libero
Curatela | Anna Epis e Aldo Torrebruno.
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Fonte: www.microbo.net
Milano - dal 20 al 24 aprile 2011 |
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Fratelli d'Italia, | l'elmo di Scipio: L'Italia ha di nuovo sulla testa l'elmo di Scipio (Scipione l'Africano), il generale romano che nel 202 avanti Cristo sconfisse a Zama (attuale Algeria) il cartaginese Annibale. L'Italia è tornata a combattere. Le porga la chioma: La Vittoria sarà di Roma, cioè dell'Italia. Nell'antica Roma alle schiave venivano tagliati i capelli. Così la Vittoria dovrà porgere la sua chioma perché sia tagliata, perché la Vittoria è schiava di Roma che sarà appunto vincitrice. coorte: nell'esercito romano le legioni (cioè l'esercito), era diviso in molte coorti. Stringiamoci a coorte significa quindi restiamo uniti fra noi combattenti che siamo pronti a morire per il nostro ideale. calpesti: calpestati Raccolgaci: la lingua di Mameli è la lingua poetica dell'Ottocento. Questo raccolgaci in italiano moderno sarebbe ci raccolga, un congiuntivo esortativo che assimila il pronome diretto. Il significato è: ci deve raccogliere, tenere insieme. una speme: altra parola letteraria e arcaica. Significa speranza. Non c'è però da stupirsi troppo se Mameli usa queste parole. Nella lingua delle canzonette di musica leggera intorno al 1950, queste parole si trovano ancora. per Dio: doppia interpretazione possibile. Per Dio è un francesismo e quindi significa "da Dio": se siamo uniti da Dio, per volere di Dio, nessuno potrà mai vincerci. Dovunque è Legnano: ogni città italiana è Legnano, il luogo dove nel 1176 i comuni lombardi sconfissero l'Imperatore tedesco Federico Barbarossa Ferruccio: ogni uomo è come Francesco Ferrucci, l'uomo che nel 1530 difese Firenze dall'imperatore Carlo V. Balilla: è il soprannome del bambino che con il lancio di una pietra nel 1746 diede inizio alla rivolta di Genova contro gli Austro-piemontesi I Vespri: Nel 1282 i siciliani si ribellano ai francesi invasori una sera, all'ora del vespro. La rivolta si è poi chiamata la rivolta dei Vespri siciliani Le spade vendute: i soldati mercenari si piegano come giunchi e l'aquila, simbolo dell'Austria, perde le penne. Il sangue polacco: L'Austria, alleata con la Russia (il cosacco), ha bevuto il sangue Polacco, ha diviso e smembrato la Polonia. Ma quel sangue bevuto avvelena il cuore degli oppressori |
da febbraio 2011
a Lissone
Paola Elsa Tagliabue
in
Esposizione Permanente
presso
"Cornici &..."
[ingresso libero].
Paola Elsa Tagliabue Espone: B/08+B/09
Galleria La Telaccia by Malinpensa I - Torino www.latelaccia.it
alcune info importanti: Arrivo
Luogo:Innsbruck Fair Ground, fiera 4, ingresso Sud, Ing.-Etzel-Straße, A-6020 Innsbruck
Ground Fiera di Innsbruck
In auto: Autostrada A 12, uscita Innsbruck Ost. Dopo il casello prendere la seconda a destra e proseguire dritto e su un ponte (il ponte Sill).
Proseguite e sotto il viadotto ferroviario, dopo il quale si prende subito a sinistra. Proseguire lungo la strada viadotto e dopo circa
300 m il centro fieristico si trova sulla destra.* il sito turistico di Innsbruck con Cartine varie da scaricare o visionare:* le indicazioni e tutte le info dettagliate le puoi trovare sul sito ufficiale della fiera:
Giorni e orari:
3 febbraio 2011: 11 - 20
4 febbraio 2011: 11 - 20
5 Febbraio 2011: 11 - 20
6 febbraio 2011: 11-17
Fiera di Innsbruck
fiera 4
Ingresso sud, Ing.-Etzel-Straße
A-6020 Innsbruck
Faiground Innsbruck
Prezzi dei biglietti:
Tutti Biglietto giornaliero: 9 Euro Biglietto Ridotto: 7 Euro per studenti, insegnanti, pensionati, O1 Club Partnerticket: 15 Euro - valido per un paio Due Day Ticket: 15 Euro ART - Pacchetto: 15 Euro - Tutto Ticket Day + catalogo della Mostra Scuola parti: 2 Euro - Nelle classi, insegnante libero, su prenotazione Catalogo della Mostra: 8 Euro
Fiera info: Tel:. +43 (0) 512 567.101
E-Mail: info@art-innsbruck.at Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo
Headquarter ART Innsbruck----buona arte a tutti.
FIERE E MANIFESTAZIONI |
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